Letture patristiche DOMENICA «DELLA GUARIGIONE DEL SORDOMUTO», XXIII del Tempo per l’Anno B

 Marco 7,31-37; Isaia 35,4-7a; Salmo 145; Giacomo 2,1 5

 

  1. Il sordomuto

E gli conducono un sordomuto e lo pregano di imporre su di lui la mano (Mc 7,32).

Il sordomuto è colui che non apre le orecchie per ascoltare la parola di Dio, né apre la bocca per pronunziarla. È necessario perciò che coloro i quali, per lunga abitudine, hanno già appreso a pronunziare e ascoltare le parole divine, siano loro a presentare al Signore, perché li risani, quelli che non possono farlo per l`umana debolezza; così egli potrà salvarli con la grazia che la sua mano trasmette.

Ed egli, traendolo in disparte dalla folla, separatamente mise le sue dita nelle orecchie di lui” (Mc 7,33).

Il primo passo verso la salvezza è che l`infermo, guidato dal Signore, sia portato in disparte, lontano dalla folla. E questo avviene quando…

(Beda il Venerabile, In Evang. Marc., 2, 7, 32-37)

 

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