UFFICIO PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI DELL’ARCIDIOCESI DI MANFREDONIA-VIESTE-S.GIOVANNI ROTONDO
Comunicato Stampa
Tra le figure notevoli della millenaria serie dei Pastori che hanno guidato l’Arcidiocesi sipontino-garganica, un posto importante occupa certamente Andrea Cesarano, arcivescovo per quasi 40 anni nel corso del secolo XX, la cui memoria è vivissima non solo tra i fedeli ma anche tra tutta la popolazione manfredoniana.
II 19 dicembre 2019, 50° della sua morte, l‘Arcidiocesi ricorderà la figura e l’opera dell’amato Pastore con una commemorazione che si svolgerà in due momenti: dapprima nella sala “Vailati”, alle 16,00, con interventi di storici locali e dell’arcivescovo emerito mons. D’Ambrosio, e in cattedrale, alle 18,00, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo p. Franco Moscone.
Durante il periodo dell’occupazione nazista a Manfredonia, durato per fortuna solo dal 9 settembre al 1 ottobre 1943, mons. Cesarano svolse un’importante opera di coraggio, suggerita dalla preoccupazione amorosa per il gregge affidatogli, attraverso un dialogo caparbio e costruttivo che riuscì a trovare quello spazio necessario per efficaci soluzioni, volte a favore del bene dei singoli e della città. Fu, dunque, un autentico testimone della carità, promotore di dialogo e di cultura, costruttore di pace, ammirevole esempio di perfezione cristiana volto a salvare in due terribili momenti diverse vite umane destinate altrimenti alla fucilazione. Per questo gli fu concessa al merito la medaglia d’argento al valore civile.
Una pubblicazione del Diario di mons. Cesarano di quei giorni di occupazione, curata dal prof Tomaiuoli, archivista dell’Arcidiocesi, aiuta a conoscere direttamente l’azione svolta da questo Pastore per salvare diverse vite umane.
Sintesi delle Onorificenze civili conferite a mons. Andrea Cesarano
Medaglia d’Argento al Valor Civile«Nel drammatico scorcio di vita cittadina tra la dominazione nazista e quella alleata, Cesarano si prodigò per evitare assurde rappresaglie e distruzioni, meritandosi nel 1944 la Medaglia D’Argento al Valore Civile, con questa motivazione: «Durante il periodo dell’occupazione tedesca di Manfredonia, dal 9 al 26 settembre 1943, sprezzante d’ogni minaccia occorreva, ove fossero in pericolo vite umane: sotto bombardamenti e mitragliamenti di aerei ponendosi anche a braccia aperte dinanzi ad una postazione di mitragliatrice pronte a far fuoco sulla folla, salvava numerose vite umane, aiutava fuggiaschi, riusciva ad impedire che si operassero distruzioni e rovine, con conseguenti eventi sanguinosi. Mirabile esempio di abnegazione e di altissima virtù cristiana».
Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Per speciali benemerenze verso la Nazione, su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— 27 dicembre 1963.
Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte
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