Giovanni 4,5-42; Esodo 17,3-7; Salmo 94; Romani 5,1-2.5-8
OMELIA 15 di sant’Agostino, vescovo
Gesù al pozzo di Giacobbe.
Incominciano i misteri. Non per nulla si stanca Gesù, non per nulla si stanca la forza di Dio. Ci troviamo di fronte a un Gesù forte e di fronte a un Gesù debole. La forza di Cristo ci ha creati, la sua debolezza ci ha ricreati. Ci ha creati con la sua forza, è venuto a cercarci con la sua debolezza. Non suona nuovo alle orecchie della vostra Carità il fatto che l’evangelista Giovanni com’aquila voli più alto di tutti, elevandosi al di sopra della caligine della terra, fino a fissare fermamente gli occhi nella luce della verità. Con l’aiuto del Signore e per mezzo del nostro ministero, molte pagine del suo Vangelo vi sono già state commentate; seguendo l’ordine viene questo passo, che oggi è stato letto. Ciò che con l’aiuto del Signore sto per dire, servirà a ricordare a molti di voi ciò che già sapete, piuttosto che a insegnarvi altre cose. Ma non per questo deve essere minore la vostra attenzione, pur se si tratta di richiamare alla mente cose già note. È stato letto – e abbiamo in mano il testo che dobbiamo spiegare – che il Signore Gesù parlava con una donna samaritana presso il pozzo di Giacobbe. In quella occasione egli espose grandi misteri e preannunziò cose sublimi. L’anima che ha fame trova qui di che pascersi, l’anima affaticata trova di che ristorarsi.
2. Quando il Signore seppe che i Farisei avevano sentito dire che Gesù faceva più discepoli e ne battezzava più di Giovanni – sebbene non battezzasse Gesù in persona ma i suoi discepoli – lasciò la Giudea e ritornò in Galilea (Gv 4, 1-3). Qui non ci sono difficoltà, e non dobbiamo soffermarci in ciò che è chiaro, affinché non ci manchi il tempo per affrontare e chiarire ciò che è oscuro. Se il Signore avesse saputo che i Farisei si interessavano del fatto che egli faceva più discepoli e ne battezzava più di Giovanni, con l’intenzione di valersene per seguirlo e diventare anche loro suoi discepoli e farsi battezzare da lui, certamente non avrebbe lasciato la Giudea, ma vi sarebbe rimasto per loro. Avendo conosciuto, invece, le loro cattive intenzioni, in quanto essi non si erano informati per seguirlo ma per perseguitarlo, per questo egli lasciò la Giudea. Avrebbe potuto certamente restarvi, senza farsi prendere da quelli, se lo avesse voluto; se lo avesse voluto non sarebbe stato ucciso: avrebbe potuto anche non nascere, se così avesse voluto. Ma, siccome in ogni cosa che egli faceva come uomo…
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