Gv 9,1-41; 1 Sam 16,lb.4.6-7.10-13a (leggere 16,1-13); Sal 22; Ef 5,8-14
I brani della Bibbia che la liturgia presenta oggi alla nostra riflessione vanno letti considerando il periodo liturgico in cui ci troviamo: cioè in una prospettiva battesimale e pasquale. Tutte e tre le letture, infatti, accennano in modi diversi al mistero d’illuminazione, al passaggio dalle tenebre dell’errore alla luce della vita che si opera in noi tramite il Battesimo, nel quale veniamo inseriti nel mistero di morte e di risurrezione del Cristo. La guarigione di un uomo, nato cieco, dà a Gesù l’occasione di manifestarsi come la «luce del mondo» e come colui che «fa vedere», cioè come il rivelatore del Padre. La docilità del cieco ai gesti di Gesù, e la pronta obbedienza al suo comando, sono segno di quella confidenza, che arriva all’atto di fede.
II cieco, infatti non riceve soltanto il dono della vista fisica, ma soprattutto il dono della fede, che lo porta a riconoscere e adorare il Signore. Tuttavia, questi due modi di vedere non…
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