Gv 20, 19-31; At 2,42-47; Sal 117; 1 Pt 1,3-9
… Con la Domenica di Pasqua, Risurrezione del Signore, si è aperto un periodo festivo che dura 50 giorni: il tempo di Pasqua. Il tempo pasquale è un tempo forte dell’anno liturgico, importante come la Quaresima, che supera non solo nella durata, ma anche nel simbolismo. Il numero 40 indica il tempo della prova, dell’attesa, mentre il numero 50 (7 x 7 = 49 + 1; dove il 7 indica la completezza, la pienezza) è l’eternità, la perfezione della meta. Il tempo di Pasqua è il tempo liturgico dedicato allo Spirito Santo.
Da questo momento, lo Spirito agisce personalmente nella vita di tutta la Chiesa e di ciascuno dei credenti, e agisce in mille modi. Il tempo pasquale si presenta come il periodo simbolico per eccellenza della tappa attuale della storia della salvezza, quella che appartiene alla Chiesa e allo Spirito Santo.
La riforma liturgica ha restituito a questo tempo la dignità e continuità primitiva: «I 50 giorni che si succedono dalla domenica di Risurrezione alla domenica di Pentecoste si celebrano come un sol giorno di festa, anzi come “la grande domenica”» (S. Atanasio). Per questo le 8 domeniche (sino a Pentecoste) non si chiamano più come nel messale precedente Dom. I, II, … dopo Pasqua, bensì Dom. di Pasqua.
I testi biblici sono d’una ricchezza e d’una tale varietà, che è impossibile toccare tutti i contenuti; tracceremo perciò soltanto uno schema, rinviando il resto alla riflessione e alla sensibilità di ciascuno di noi.
La II Domenica di Pasqua è l’antica domenica detta…
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