La Provvidenza dispone che nell’Abbazia di S. Maria di Pulsano, di diritto diocesano, vivano in comunità di fede e in carità di opere (Rom 12,10) fratelli che provengono da due Tradizioni contemplative sorelle, quella bizantina e quella latina.
Questo era quanto aveva già disposto il santo Fondatore del Monastero Eremo in Pulsano, S. Gregorio Magno, che aveva guardato con amore e con favore all’Oriente, aveva creato un luogo spirituale di accoglienza anche per monaci orientali, come ancora testimoniano gli eremi disseminati nei pressi dell’Abbazia, abitati lungo i secoli da santi contemplativi anacoreti di lingua greca. Quest’amore per l’Oriente condivise anche S. Benedetto, la cui Regola (seguita dall’antico Ordine benedettino dei monaci di Pulsano, fondato da S.Giovanni da Matera) si chiude in questo modo: “Anche le Conferenze dei Padri e i Precetti e le Vite loro, come pure la Regola del nostro Santo Padre Basilio, che sono se non mezzi di virtù per i monaci buoni e obbedienti?” (Cap. 73)
I fratelli sono in piena comunione di carità e di fede.
Essi condividono gli spazi e i tempi comuni,
gli uffici assegnati dal superiore,
il lavoro e la mensa.
Il Signore chiama a realizzare quanto desiderava il santo Salmista. «Che cosa è il bene, che cosa la gioia, se non che i fratelli abitino insieme?» (Sal 132,1), e che il Figlio suo sanziona con la grande promessa: «Ancora, Io parlo a voi: se due di voi si accorderanno sulla terra su qualunque fatto che avranno richiesto, sarà ad essi fatta dal Padre mio che sta nei cieli. Infatti dove stanno due o tre radunati nel Nome mio, ivi Io sto in mezzo ad essi» (Mt 18,19-20).
I fratelli sono consapevoli che le Chiese sorelle oggi sono ancora divise e ostili tra esse, e vogliono dimostrare che è possibile tornare all’ideale dei tempi antichi, quando la Chiesa era indivisa ed in piena comunione. Essi vogliono mostrare che carità e stima reciproche (Rom 12,10) sono la risposta alla divina Grazia dello Spirito Santo che deve rendere infiammati (Rom 12,11), e che sono oggi possibili, aprendo così anche uno spiraglio verso l’Oriente.