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La Valle degli Eremi di Pulsano: Land Art..inconsapevole

Una profonda, meravigliosa sorpresa è stata la reazione avuta, quando ho visto per la prima vol­ta gli Eremi di Pulsano e la valle che li contiene. Eppure non ero nuovo a spettacoli del genere, aven­do già osservato e percorso diversi altri valloni garganici. Quali, allora, le origini della mia sorpresa? Cos’è che rende eccezionale questo sito?

La prima cosa che si ha modo di costatare è che esso è poco conosciuto poiché di non facile ac­cesso; la circostanza ha costituito per secoli una barriera naturale a protezione dei gioielli che racchiu­de, gli Eremi, da una “eccessiva e sconsiderata frequentazione dell’uomo” che ne modificasse l’anima più profonda. Alla scarsissima presenza umana si aggiunge un’orografia affatto speciale. Nel tempo, le sue peculiarità hanno portato alla costituzione di un ecosistema provvido alla vita, il quale ha con­sentito e consente tuttora – in particolare – la presenza di rare specie di uccelli rapaci. Le pareti sco­scese sono caratterizzate da numerosi, ricchi e originali segni dovuti alle reazioni chimiche dell’acqua piovana con la roccia calcarea. Notevole l’interesse naturalistico del luogo: oggi è protetto dal Parco Nazionale del Gargano ed è Sito d’Importanza Comunitaria sin dall’anno duemila.

Questo l’ambiente che ospita gli Eremi, frequentati per secoli da una piccola comunità di monaci eremiti. Qui ho provato la sorpresa di un paesaggio che assurge a livello di arte, di Land Art, di incon­sapevole Land Art. È proprio l’opera dell’uomo che sommandosi a quella della natura in un prolunga­to processo creativo ha portato alla bellezza di questa valle. È impossibile restare indifferente al fasci­no di questi Eremi che testimoniano l’impegno di generazioni e generazioni di monaci nella ricerca di una pace che desideravano indisturbata e che volevano come mezzo di riflessione e di avvicinamen­to a Dio. L’ambiente da loro scelto emana un’aura che non penso sia fuori luogo definire mistica. Essi rappresentano una storia umana pervasa dal sentimento religioso generato da quel desiderio di bel­lezza, di purezza e di verità che ancor oggi commuove i cuori e muove le gambe dei pellegrini.

© Angelo Torre