Giovanni 13,31-33a.34-35; Atti 14,20b-27; Salmo 144; Apocalisse 21,l-5a
Non appena Giuda ha abbandonato il cenacolo, nella notte, Gesù affida ai discepoli il suo testamento spirituale, annunciando così la sua partenza per la casa del Padre, condizione indispensabile per la glorificazione di Dio e del figlio dell’uomo. Rimaniamo sorpresi dai termini che scandiscono l’inizio di questo discorso d’addio: «Ora … subito … per poco». Di quale intervallo di tempo si tratta? Senza dubbio del tempo che segue la pasqua, durante il quale Gesù, già nel pieno possesso della sua gloria nel seno del Padre, ne attende ancora, con la sua chiesa, la piena manifestazione. Parole inquietanti vengono pronunciate all’inizio di quest’attesa, che è anche la nostra: Gesù non sarà più con i discepoli. Non perché ha deciso di lasciarli soli, abbandonati a se stessi, ma perché devono passare dall’abitudine alla sua presenza fisica alla fede nella sua presenza invisibile, nel cuore stesso dell’assenza. Sperimentare, per mezzo della fede, la sua presenza nell’assenza, è una delle caratteristiche fondamentali della vita cristiana fino alla parusia.
Ma c’è un altro aspetto, altrettanto essenziale:…
Per scaricare il file audio della Lectio cliccare QUI
Per scaricare il file .doc della Lectio cliccare sul pulsante in basso