Lectio divina DOMENICA «DEL VIAGGIO VERSO GERUSALEMME», XIII del Tempo per l’Anno C

Luca 9,51-62; 1 Re 19,16b.l9-21; Salmo 15; Galati 5,1.13-18

 

 

I sinottici, raccontando gli incontri storici di Gesù con coloro che egli invita a seguirlo, ne fanno un appello vivo per i cristiani. Nella pericope di oggi, ad esempio, l’evangelista Luca lascia anonimi gli interpellati e non riporta la loro risposta: tutti gli uomini devono essi stessi sentirsi chiamati in causa, dare una risposta, prendere una decisione. Così Luca, da una parte, collegando con chiari riferimenti letterali la chiamata dei discepoli all’Antico Testamento, dice che Gesù «compie» le Scritture (è il Messia); d’altra parte, con gli accorgimenti sopra indicati, presenta gli incontri storici con Gesù come «profezia» che attende un compimento nei cristiani. Essi sono i discepoli del Cristo Risorto e lo incontrano nella parola, nei sacramenti, nel prossimo.

Ogni cristiano deve seguire Gesù nel distacco dai beni materiali per essere libero e disponibile, nel disprezzo di tutto ciò che è male ed infine nel rifiuto di ogni attaccamento al passato (Fil 3,12.14).

Per Giovanni ciò che definisce il discepolo di Gesù è esplicitamente la fede (Gv 1,41; 2,1-11; 6,6-7). Senza fede anche la comunanza terrena con Gesù avrà rapidamente fine. Un camminare con Gesù basato unicamente su motivi umani conduce fatalmente alla catastrofe della defezione (Gv 6,66). Questa fede trova la sua verifica…

 

 

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