Mc 1,21-28; Dt 18,15-20 (18,15-22); Sal 94; 1 Cor 7,32-35
La pericope evangelica propone alla nostra riflessione un aspetto della vita profetica di Cristo: insegnava come uno che ha autorità. Gesù è profeta perché proclama davanti al mondo la parola di Dio; egli stesso è la parola di Dio, nel suo essere filiale, nella sua disponibilità oblazionale, nella sua testimonianza profetica. Più che profeta, egli è il mediatore che rende presente il Dio che annuncia; Dio egli stesso.
La sua personalità profetica si esprime nel suo insegnamento, come pure nelle sue opere. La sua funzione profetica si prolunga in qualche modo nella liturgia, L’assemblea eucaristica, che si raccoglie ogni domenica, è un’assemblea di ascolto: in essa Gesù profeta ci parla e ci ammaestra. Se fossimo più disponibili a questo ascolto, ci accorgeremmo quanto la parola di Cristo sia illuminante anche oggi; dovremmo far lievitare questa parola nel nostro spirito, per diventare a nostra volta sale della terra e luce del mondo.
Dall’eucologia:
Antifona d’Ingresso Sal 105,47
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode.
Il salmo richiama storicamente la situazione di dispersione e di esilio del popolo d’Israele per cui l’orante chiede, supplica il Signore, a nome di tutto il popolo che lo salvi e lo raduni (cf Dt 30,3; Sal 106,2); fatto che il Signore ha promesso se il suo popolo si converte. Anche noi se…
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