Mc 1,14-20; Giona 3,1-5.10; Sal 24; 1 Cor 7,29-31
La pericope di oggi si inquadra così: dopo il suo Battesimo, lo Spirito Santo conduce il Signore per essere tentato dal Maligno, il Nemico suo, di Dio e del genere umano (si ricorda qui la Domenica I di Quaresima). Tentato nella sua filiazione divina, che invece nello Spirito Santo vittoriosamente riafferma. Allora nel medesimo Spirito Santo può cominciare la sua missione messianica tra gli uomini.
Occorre avere presente e chiara la “Manifestazione”, il “Battesimo del Signore”, ossia l’evento nel quale il Padre rivela il Figlio Monogenito, il Diletto, il suo Compiacimento, e con lo Spirito Santo Lo “unge” (At 10,38) per consacrarlo “Messia”, ossia quale Profeta e Re e Sacerdote e Sposo, investito così della missione alla quale il Padre subito Lo invia.
Egli opera solo nella Potenza dello Spirito Santo. In forza della quale, come Profeta deve annunciare la Volontà del Padre, sotto la forma dirompente dell’Evangelo del Regno. Come Re buono…
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