Mt 2,1-12; Isaia 60,1-6; Salmo 71; Efesini 3,2-3a-6 (leggi 3,1-7)
«Fratelli, dal momento che anche noi, fra i pagani, siamo venuti alla conoscenza della vera luce, imitiamo i magi. Recatisi dal Signore, l’hanno venerato come Dio. Facciamo lo stesso anche noi: respingendo i falsi idoli dei pagani, veneriamo e serviamo lui solo. Non è più una stella che ci conduce a lui, ma la predicazione della vera fede che, per grazia di Dio, risplende nei nostri cuori come una stella. Vi esorto dunque, fratelli, ad abbandonare il culto degli idoli e ad accostarvi alla luce nuova della fede».
(Massimo di Torino, omelia 20)
L’Epifania, col suo fascino misterioso, è il coronamento gioioso di tutto il tempo natalizio. Una grande luce si sprigiona da questa solennità a diradare le dense tenebre che coprono la terra: una luce che proviene da un bambino che è il Figlio dell’eterno Padre, il messia degli israeliti, il Dio dei pagani e, di fronte ad Erode, il re delle genti.
Secondo la meravigliosa pedagogia divina, il messaggio di Natale viene annunciato…
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