Letture patristiche della Domenica “delle tentazioni nel deserto”, I di Quaresima A

 Mt 4,1-11; Gen 2,7-9; Sal 50; Rm 5,12-19

 

DISCORSO 210 di sant’Agostino, vescovo (PL 38, 1047-1054)

 

QUARESIMA

Alcune domande.

1.1. È arrivato il tempo sacro che ci esorta ad umiliare la nostra anima con le preghiere e con i digiuni e a castigare il nostro corpo più che negli altri tempi dell’anno. Ma perché questo tempo si celebra all’approssimarsi della solennità della passione del Signore? E quale mistero racchiude il numero quaranta? Poiché alcuni solitamente si pongono queste domande, doverosamente ci accingiamo a parlarvi di questo argomento, dato che il Signore si è degnato di farci il dono di parlarne alla vostra Carità. Sappiamo che essi desiderano apprendere queste cose non per farne delle dispute ma con l’unico scopo di conoscerle: la loro fede e la loro pietà ci aiuteranno molto ad impetrare quanto dovremo dire.

Perché il digiuno quaresimale prima del Battesimo?

1. 2. Si è soliti porre la questione: perché il Signore Gesù Cristo – il quale, assunto un corpo umano e fattosi uomo, è apparso in mezzo agli uomini proprio per darci l’esempio di come vivere, come morire e come risorgere – digiunò non prima di battezzarsi ma dopo il battesimo? Così è scritto infatti nel Vangelo: Appena battezzato Gesù uscì subito dall’acqua ed ecco si aprirono i cieli e vide lo Spirito di Dio scendere e venire sopra di sé. Ed ecco una voce dai cieli che diceva: questi è il mio Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto. Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Egli, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente ebbe fame 1. Noi invece, insieme a coloro che dovranno ricevere il battesimo, digiuniamo…

 

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