Matteo 28,16-20; Deuteronomio 4,32-34.39-40; Salmo 32; Romani 8,14-17
La Trinità di sant’Agostino, Vescovo
LIBRO PRIMO
Scrive contro coloro che abusando della ragione corrompono la fede. Tre specie di errori su Dio
1. 1. Il lettore di questo nostro trattato sulla Trinità sappia, prima di tutto, che la nostra penna intende vigilare contro le false affermazioni di quelli che disprezzano di partire dalla fede e sono tratti in inganno da uno sconsiderato quanto fuorviato amore della ragione. Di costoro, alcuni si sforzano di applicare alle sostanze incorporee e spirituali ciò che hanno percepito intorno alle sostanze corporee per mezzo dell’esperienza sensibile, o ciò che appresero intorno ad esse grazie alla natura stessa dell’ingegno umano, alla acutezza della riflessione e con l’aiuto della scienza, e vogliono misurare e rappresentarsi quelle sulla base di queste. Intorno a Dio altri hanno un’idea, se questo è averne un’idea, conforme alla natura e agli affetti dell’animo umano. Da questo errore consegue che nelle loro discussioni su Dio seguono regole non rette e fallaci. Ve ne sono altri poi che si sforzano di trascendere l’universo creato, evidentemente mutevole, per innalzare lo sguardo sulla sostanza immutabile che è Dio; ma, appesantiti dalla loro stessa natura mortale, volendo apparire sapienti in ciò che non sanno ed incapaci di sapere ciò che vogliono conoscere, insistono con troppa audacia nelle congetture e si precludono le vie dell’intelligenza, preferendo persistere nelle loro opinioni erronee, anziché mutare l’opinione che difendono. Questo è il vero male delle tre categorie di persone di cui si è parlato: di coloro cioè che pensano Dio alla maniera degli enti corporei, di quelli che lo concepiscono in modo conforme alla creatura spirituale, come l’anima; di quelli infine che, pur tenendosi lontani dalle cose corporee e spirituali, pensano Dio in maniera erronea, tanto più allontanandosi dalla verità in quanto la loro idea di Dio non è tratta né dall’esperienza sensibile né dalla creatura spirituale, né dallo stesso Creatore. Erra infatti chi si immagina Dio, per esempio, come bianco o rosso; ma tuttavia questi colori li troviamo negli enti corporei; non meno in errore è colui che invece si fa di Dio l’idea di…