Letture patristiche DOMENICA «DEL DISCORSO DI MISSIONE», XIV del Tempo per l’Anno C

Luca 10,1-12.17-20 Isaia 66,10-14c; Salmo 65; Galati 6,14-18

 

 

 

 

  1. Gli operai evangelici

Il nostro Signore e Salvatore, fratelli carissimi, a volte ci istruisce con le parole, alle volte con dei fatti. Le sue azioni diventano precetti, quando tacitamente, con ciò che fa, c`indica ciò che dobbiamo fare. Eccolo che manda i suoi discepoli a predicare a due a due. Perché son due i precetti della carità, carità verso Dio e carità verso il prossimo, e perché ci sia amore, ci vogliono almeno due persone. L`amore che uno ha per se stesso, nessuno lo chiama carità; dev`essere diretto a un altro, perché lo si chiami carità. Il Signore manda i discepoli a due a due, per farci capire che se uno non ha amore per gli altri, non deve mettersi a predicare.

È detto bene che “li mandò innanzi a sé in ogni città e villaggio, love egli pensava di recarsi” (Lc 10,1). Il Signore, infatti, va dietro ai suoi predicatori, perché prima arriva la predicazione nella nostra mente e poi vi arriva il Signore, quando si accetta la verità. Perciò Isaia dice ai predicatori: “Preparate ta via del Signore, raddrizzate le vie di Dio” (Is 40,3)…

Sentiamo ora che cosa dice il Signore ai suoi predicatori…

(Gregorio Magno, Hom., 17, 1-4.7 s.)

 

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