Giovanni 10,27-30; Atti 13,14.43-52; Salmo 99; Apocalisse 7,9.14b-17
Io e il Padre siamo uno.
Se gli uomini sono diventati dèi a motivo della parola di Dio rivolta loro, come può non essere Dio il Verbo stesso di Dio che è presso Dio. Se gli uomini diventano dèi partecipando alla parola di Dio, non sarà Dio la Parola di cui partecipano?
- Non dimenticate mai ciò che insistentemente ho fatto notare alla vostra Carità, e cioè che san Giovanni evangelista non vuole alimentarci sempre con latte, ma vuole sostenerci con cibo solido. Chi però non è ancora in grado di ricevere il cibo solido della parola di Dio, si nutra col latte della fede, accettando senza esitazione la parola che non riesce a comprendere. La fede è un merito, e l’intelligenza ne è la ricompensa. Nello sforzo che il nostro intelletto fa per penetrare la parola di Dio, si purifica, liberandosi dall’inevitabile foschia umana e si chiarisce alla sua luce. Quando si ama, non ci si sottrae allo sforzo. Sapete infatti che chi ama non sente fatica; mentre anche la minima fatica è pesante per chi non ama. Se tante fatiche impone la cupidigia agli avari, la carità non dovrà esigere da noi alcuna fatica?
2. Ascoltate con attenzione il Vangelo: Si celebrava a Gerusalemme la festa dell’Encenia (Gv 10, 22). L’Encenia era…
(Omelia 48 di sant’Agostino, vescovo)
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